Origini del Rito Scozzese
in Italia

 

Verso la fine del Settecento la Massoneria, in Italia, non aveva vita facile. Dopo la scomunica del 1738, decretata dal papa Clemente XII, i governi della penisola, da quello di Napoli a quelli di Roma, Firenze, Genova, Milano o Venezia avevano messo sotto inchiesta, quando non addirittura al bando, la "setta" eretica che cospirava contro l'assolutismo del potere sovrano. L'esempio della monarchia britannica degli Hannover, che aveva ceduto al Parlamento le prerogative da sempre appartenute alla corona "per diritto divino", veniva giudicato come una pericolosa conseguenza dei complotti rivoluzionari orditi nel segreto delle logge; e quei principi sovvertitori dell'ordine costituito, una volta attraversata la Manica e trapiantati a Parigi, incominciavano a dare inquietanti segni d'insofferenza.
La cattura del conte Alessandro di Cagliostro, o presunto Giuseppe Balsamo, e il conseguente processo fornirono l'occasione per punire clamorosamente non tanto l'ermetista e mago, quanto, e piuttosto, il Libero Muratore, reo di avere firmato col sangue l'obbligazione templare "di distruggere tutti li Sovrani dispotici". La condanna al rogo, mutata poi da Sua Santità in quella, più crudele, del carcere perpetuo, segnò la scomparsa dell'ultima loggia attiva in Italia; e segnò anche la fine della Libera Muratoria del XVIII secolo, che si proponeva di elevare e perfezionare l'uomo per mezzo di riti simbolici e mistici tramandati dagli antichi misteri. Entrò in campo una Massoneria raziocinante e libertaria, orientata verso una concezione materialistica della vita ed avente per fine un nuovo ordine sociale, egualitario ed anarchico. Ma anche questa, dopo la Rivoluzione francese, adattò i suoi principi alla nuova ideologia borghese del "terzo stato", che era stato il vero protagonista della rivoluzione, e si diffuse rapidamente in tutta l'Europa dietro le armate vittoriose di Napoleone Bonaparte.

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Nel 1805, infatti, il bonapartista conte Alessandro Augusto de Grasse-Tilly giunse a Milano per costituirvi il primo Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato.
Le ragioni di quell'iniziativa, come si legge nella dichiarazione iniziale dell'Atto Costitutivo che, per la prima volta, viene qui riprodotto in facsimile, unitamente alla sua versione in lingua italiana, furono:
  • la mancanza di unità fra le logge, che stavano appunto ridestandosi da un forzato letargo;

  • l'irregolarità dei loro lavori;

  • la necessità di far conoscere a approfondire le "Alte Scienze mistiche" a cui i Massoni "aspirano ardentemente".

" Mistica ", dunque - da mýstys, l'iniziato ai riti misterici dell'antica Grecia - era la progressiva introduzione nel mondo occulto delle cause, per intuirvi i fini ultimi dell’Uomo, in contrapposto al nuovo impegno della Massoneria europea che, nel segreto delle sue logge, agiva in favore o contro il regime di Napoleone.

Il Rito Scozzese Antico ed Accettato sorto in Francia nella prima metà del Settecento per iniziativa dello scozzese Ramsay, quasi a compensare l'eccessivo appiattimento della Libera Muratoria d'origine protestante e puritana - aveva trovato in de Grasse- Tilly il suo più convinto animatore.
Nato a Versailles nel 1765, il conte de Grasse marchese di Tilly, figlio dell'ammiraglio comandante della flotta durante la guerra d’indipendenza americana, aveva ereditato dal padre vasti possedimenti nelle Isole Francesi d'America (le odierne Antille). Ufficiale anche lui, fu iniziato giovanissimo alla Massoneria nella loggia Madre scozzese "del Contratto Sociale", ed a ventitré anni lasciò la Francia per andare a prendere possesso dei suoi beni nell'isola di San Domingo. Si trovò subito coinvolto nell’insurrezione dei negri, per cui, dopo aver combattuto in un corpo volontario e poi nelle forze regolari col grado di capitano, dovette cercare scampo ed asilo a Charleston, nella Carolina del Sud. Fra il 1796. Washington lo nominò ingegnere delle due Caroline e membro dell'Ordine di Cincinnato.
Sulla sua attività massonica, sappiamo da R. S. Lindsay, Gran Segretario del S. C. di Scozia, che " de Grasse-Tilly rilasciava nel 1797 una patente del 33° grado al suocero Delahogue e ad altri rifugiati francesi a Charleston; e per agire così, doveva dunque possedere lui stesso quel grado ".
Fra il 1797 e il 1801 de Grasse-Tilly partecipò attivamente alla vita massonica degli alti gradi scozzesi, e fu tra i " Gentleman of Charleston" che il 31 maggio 1801 costituirono il primo Supremo Consiglio del mondo e proclamarono John Mitchell Sovrano Gran Commendatore Fondatore.
" Nel 1804 - scrive P. Naudon - le sventure della guerra costrinsero i membri del S. C. del 33° grado costituito nell'isola di San Domingo a separarsi. Molti di loro ripararono a Parigi; avevano a capo il Fr. de Grasse-Tilly, Pot.mo Sovrano Gr. Comm. di quel S. C. e investito, a norma delle Costituzioni del 1786, del potere di organizzare Supremi Consigli in tutti gli Stati e Imperi dove non esistessero ancora ".
Il R.S.A.A. - secondo Pyron, eletto primo Gran Segretario del S. C. di Francia - conteneva "parimente il simbolico e il mistico di tutti i Riti, le scienze filosofiche, ermetiche e cabalistiche... insomma, tutto ciò che viene designato come Massoneria Antica, Moderna e Rettificata".
Il 16° giorno del 1° mese dell'anno 5805 (16 marzo 1805), i FFrr. de Grasse-Tilly, Pyron, Vidal e Renier, scrissero e sottoscrissero a Milano l'Atto Costitutivo.  Grazie a questo incontestabile e prezioso documento, il R.S.A.A. d'Italia - scomparso il S. C. delle Isole Francesi - diventa, per anzianità, il terzo del mondo, dopo quello " Madre" del 1801 e quello di Francia del 1804. Nel 1808 l'infaticabile de Grasse-Tilly promosse e costituì ad Aranjuez il primo Supremo Consiglio di Spagna; nel 1817, a Bruxelles, fece altrettanto nella complessa struttura delle logge militari dei Paesi Bassi. Morì a Parigi nel 1845.